
Bruxelles, 28 gen. (LaPresse) – Vi è un “ecosistema” o una vera e propria “macchina di disinformazione pro-Cremlino” che coinvolge per buona parte anche l’Ucraina. A rilevarlo è la squadra di lotta alla disinformazione russa del Servizio europeo per l’azione esterna (quello di cui è a capo l’Alto rappresentante Josep Borrell). Un gruppo di 40 esperti, East StratCom Task Force, lavora dal 2015 per smascherare le bugie diffuse da Mosca che colpiscono l’Unione Europea, i suoi Stati membri e i paesi del vicinato e ha creato un sito, EUvsDisinfo, dove vengono raccolte le segnalazioni e che comprende oltre 12.000 esempi di disinformazione pro-Cremlino.
“L’Ucraina non è un obiettivo infrequente della disinformazione pro-Cremlino. Degli oltre 13.500 casi che abbiamo identificato, catalogato, esposto e smascherato dal 2015, l’Ucraina è menzionata in oltre 5.200. Questo è quasi il 40% di tutti i casi nel database”, scrivono i responsabili del progetto, che hanno deciso di pubblicare una guida con sette dei miti più diffusi e pericolosi relativi alla Russia sul conflitto in Ucraina. “Non siamo il Ministero della Verità e non siamo gli ultimi a decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato – riferisce un funzionario Ue -. Ma stiamo monitorando le attività di manipolazione delle informazioni, il che significa le stesse narrazioni prodotte allo stesso tempo, spinte da punti controllati o dipendenti dallo Stato che sono molto chiaramente coordinate, intenzionali e che talvolta utilizzano anche tattiche che sono chiaramente simili nella nostra visione alla manipolazione anche sui social”. Attraverso indicatori Ttp (tattiche, tecniche e procedure) vengono in sostanza rilevate “attività chiare di ciò che chiamiamo macchine di disinformazione o ecosistemi pro-Cremlino”.
Tra i temi ricorrenti nei messaggi manipolatori diffusi dalla Russia “il primo è, ovviamente, legato all’aggressione dell’Occidente, ma anche alla Nato che dà potere all’Ucraina – spiega la fonte – e talvolta è correlato alla presenza di un battaglione chiamato fascista o nazista che rende urgente anche la reazione della Russia in questo in questa logica”. “Il secondo sono le presunte atrocità delle autorità ucraine, in particolare nel Donbass, il che rende importante proteggere la popolazione russa”, secondo gli autori del messaggio e il terzo è che attualmente l’Occidente sta conducendo operazioni militari in Ucraina”.
A partire dal 2019, le attività di monitoraggio del team di esperti Ue rivelano anche la diffusione della disinformazione nei Balcani occidentali e nel vicinato meridionale dell’Ue. Lo scopo è quello di aumentare la resilienza dell’Ue, come specificato anche nelle conclusioni dell’ultimo Consiglio Ue Affari Esteri, e “nella lotta contro gli attacchi informatici e ibridi, la manipolazione e l’interferenza di informazioni straniere, compresa la disinformazione”. “E questa resilienza ha molti aspetti diversi, in termini non solo di alfabetizzazione mediatica, ma anche di strutture”, ha detto il funzionario, citando l’esempio della Francia, che “ha costruito strutture totalmente nuove in questo campo negli ultimi mesi”, con “un’agenzia specifica, che sostanzialmente fa quello che stiamo facendo”.