Koh Tao, la piccola isola thailandese paradiso del diving

Tanote Bay, isola di Koh Tao

Sarà la sua piccola dimensione a rendere Koh Tao così speciale. Un’isola di ridotte dimensioni fa percepire di più la sensazione di essere circondati dal mare, e Koh Tao è la più piccola delle sue vicine Koh Samui, famosa per i suoi resort e turismo di massa, e Koh Phangan, nota per i suoi Full Moon Party. Divenuta famosa per i suoi fondali eccezionali che l’hanno resa meta degli amanti del diving, la sua popolarità sembra non conoscere tregua.

Mi piace pensare al paradiso incontaminato che doveva essere nel 1946, quando una famiglia di pionieri giunse sull’isola con qualche scorta di riso. Oggi è un centro molto ben organizzato per i turisti: le principali strutture di accoglienza, hotel, guest house e ostelli, si trovano nella spiaggia di Sairee Beach. Il resto dell’isola, quello con le baie più belle e appartate, è dominato da lussuosi resort che danno accesso alle loro spiagge a pagamento.

Un corso di diving, Koh Tao.

Lungo la spiaggia di Sairee si trovano tutti i locali, affacciati su una lunga stradina pedonale. L’altra zona popolata si trova intorno al molo, dove è possibile trovare diversi servizi, mentre a Sud c’è un altro piccolo villaggio, Chalok Baan Kao. Il modo migliore per girare l’isola è lo scooter, che qui, come in India, chiamano bike (da motorbike), che si può noleggiare per 150 bath al giorno (quasi quattro euro). La benzina si può acquistare non solo nei due-tre grandi benzinai ma in ogni frutteria o negozietto lungo la strada. Biosgna però fare attenzione: spesso tenendosi il passaporto possono ricattare i turisti facendogli pagare danni inesistenti o piccoli danni a costi esorbitanti. Per questo meglio noleggiare presso il proprio hotel o guest house magari pagando 50 bath in più ma con la garanzia che i piccoli graffi non vengono considerati.

Recentemente alcuni articoli internazionali su spiacevoli episodi capitati ai turisti hanno gettato un’ombra sull’isola. Se è vero che non bisogna lasciarsi condizionare, è altrettanto opportuno avere buon senso e comportarsi bene. Evitare, ad esempio, di fare arrabbiare o mettersi a discutere con i tassisti: se vi chiedono di portarvi da qualche pate declinate l’invito gentilemente e non insistete troppo a concordare sul prezzo. I thailandesi sono molto pacifici e gentili ma non sopportano quando qualcuno manca di rispetto o perde il controllo: i brutti episodi di cronaca nera probabilmente sono avvenuti in seguito a delle liti.

Rispetto alle isole vicine i prezzi sono leggermente più alti, forse per la dimensione ridotta del mercato e alla difficoltà di importare le merci sull’isola. A quanto pare anche gli stipendi sono alti qui: molti occidentali lavorano come camerieri o nelle strutture ricettive e guadagnano dai 1300 euro in su. Non ci sono grandi discoteche e le feste sono per lo più organizzate nei locali sulla spiaggia. Ci sono anche due palestre con ingresso giornaliero di 200 bath (3,5 euro) e un ring per gli incontri di thai boxe. L’impressione è che sia tutto ben organizzato: è disponibile una mappa dettagliata con le varie strade, locali e caratteristiche marine delle coste e un libretto informativo sull’isola. Si può scaricare anche una app ufficiale con tutte le informazioni su Koh Tao.

Un corallo portato sulla spiaggia dalle onde.

Il suo nome, “Isola delle tartarughe”, la dice lunga sulla ricchezza della fauna nei suoi fondali. Le sue barriere coralline attirano ogni anno decine di migliaia di subacquei: molti vengono per ottenere la certificazione internazionale presso uno dei centri gestiti da stranieri che si sono trasferiti sull’isola. I costi sono molto più bassi rispetto all’Occidente ma comunque non così economici: una certificazione PADI costa intorno ai 9000 bath (250 euro).

La spiaggia di Soiree non è il massimo, molte strutture hanno letteralmente invaso la spiaggia impedendo persino di passeggiare sul bagnasciuga. Anche l’acqua risente di tutti gli scarichi della cittadina e delle piogge torrenziali. Molte belle invece le spiagge dell’est e del sud: Tanote Beach e Shark Bay, il cui ingresso però si paga 100 bath. Sempre nel sud si trova il miglior punto panoramico da cui si può vedere tutta l’isola con entrambe le coste (John Suwan View Point). Il mio consiglio è prendere l’alloggio vicino al centro abitato, dove la sera si può uscire tranquillamente, e spostarsi di giorno in cerca di belle spiagge.

Monsoni a parte, che affliggono l’isola fino ai primi dieci giorni di dicembre, l’isola è un paradiso: tanto piccola, quanto accogliente e piena di risorse.

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