Covid: Ue, per i viaggi via tamponi e quarantene ai vaccinati, basta il green pass

Bruxelles, 25 gen. (LaPresse) – L’Unione europea prova a mettere ordine alle regole sui viaggi in epoca Covid. Dopo la tempesta Omicron di dicembre che aveva fatto restringere dal giorno alla notte i battenti delle porte di alcuni paesi – anche in vista delle festività di Natale – il Consiglio dell’Ue ha adottato la proposta della Commissione europea per uniformare le norme in materia di viaggi. E la regola è solo una: vale il green pass (che a Bruxelles chiamano Certificato digitale Covid dell’Ue) e nessun’altra restrizione andrebbe aggiunta. Via, dunque, la necessità di tampone prima della partenza o le quarantene all’arrivo a chi ha già il green pass. Misure che l’Italia aveva reintrodotto, tra i primi in Europa dopo l’allentamento estivo, e che aveva già attirato le critiche della Commissione europea per una tardiva notifica. L’invito ripetuto più volte, anche nell’ultimo vertice dei leader Ue di dicembre, è stato quello di avere un approccio coordinato, almeno in termini di libera circolazione. Che è poi lo scopo per cui è nato il Green pass Ue. Gli usi ‘domestici’ in altri campi che ne fanno gli Stati sono a discrezione dei singoli paesi e non sono oggetto delle attenzioni di Bruxelles.

Per avere un green pass valido per gli spostamenti nell’Unione occorre avere un certificato di vaccinazione per un vaccino approvato a livello europeo se sono trascorsi almeno 14 giorni e non più di 270 giorni (9 mesi) dall’ultima dose della serie di vaccinazioni primarie o se la persona ha ricevuto una dose di richiamo. Oppure: un risultato negativo del test Pcr ottenuto non più di 72 ore prima del viaggio o un test antigenico rapido negativo ottenuto non più di 24 ore prima del viaggio e infine un certificato di guarigione indicante che non sono trascorsi più di 180 giorni dalla data del primo risultato positivo del test. Alle persone che non sono in possesso di un green pass valido potrebbe essere richiesto di sottoporsi a un test prima o non oltre 24 ore dopo l’arrivo.

La raccomandazione, poi, allinea il periodo di validità del Certificato a 270 giorni (circa 9 mesi) per il ciclo di vaccinazione primaria, terza dose esclusa dunque. L’Ue si aspetta che ora gli Stati diano seguito alle nuove regole, che comunque sono contenute in una raccomandazione, senza un vero obbligo giuridico. In sostanza si passa da una valutazione basata sulle zone di rischio a un’altra incentrata sullo stato sanitario della persona. Tuttavia, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) continuerà a pubblicare la mappa settimanale con il sistema a semaforo – che terrà conto anche dei tassi di vaccinazione e dei test – e gli Stati potranno usarla per scoraggiare i viaggi dalle aree a più alto rischio, quelle in rosso scuro.

“Omicron si è ormai diffusa in tutta Europa ed è tempo di guardare all’interruzione delle misure di viaggio aggiuntive che alcuni Stati membri hanno introdotto nelle ultime settimane, rendendo i viaggi più macchinosi e meno prevedibili in tutta l’Ue”, hanno dichiarato la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, e il commissario alla Giustizia, Didier Reynders. “È importante che gli Stati membri diano seguito a questo accordo e attuino senza indugio le regole concordate”, è il richiamo di Bruxelles, che ha definito il green pass una “storia di successo” con più di 1,2 miliardi di certificati emessi in tutta l’Ue e su scala globale. In Italia la norma che aveva introdotto l’obbligo di tampone scadrà il 31 gennaio e il governo sarà chiamato anche a pronunciarsi sulla misura nonché a definire la validità del green pass per chi ha la terza dose, probabilmente rendendolo senza scadenza.

Intanto Pfizer ha annunciato l’avvio di uno studio clinico per testare sicurezza e tollerabilità di un vaccino specifico contro la variante Omicron su soggetti in salute di età compresa fra 18 e 55 anni. Non è detto che servirà perché gli attuali vaccini hanno dimostrato di essere efficaci soprattutto se potenziati con il richiamo. La Commissione, infine, sta procedendo spedita anche sulle terapia anti-Covid: l’Hera, la nuova Agenzia europea per le emergenze sanitarie, sta monitorando i farmaci più promettenti e l’Esecutivo Ue lavorerà per garantire che siano disponibili contemporaneamente in tutta l’Unione europea. E’ già stata concessa l’autorizzazione all’immissione in commercio per sei farmaci, mentre sono già stati conclusi due accordi di appalto congiunto con aziende farmaceutiche, ha ricordato il vicepresidente della Commissione, Maros Sefcovic.

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