Ucraina: Usa inviano risposte a Mosca. Nato, dialogo ma no compromessi su alleanza

Bruxelles, 26 gen. (LaPresse) – Gli Stati Uniti hanno consegnato la risposta scritta alle richieste della Russia sulle garanzie di sicurezza. I contenuti non saranno ancora resi pubblici, ha fatto sapere il segretario di Stato americano Antony Blinken, che europei che con l’Ucraina. Nella missiva inviata a Mosca il blocco occidentale ha espresso le sue preoccupazioni per il movimento di truppe e le azioni russe. E non sono state fatte concessioni sulla pretesa di Mosca di non accettare l’adesione alla Nato da parte dell’Ucraina, stando a quando riferito dal segretario di Stato. Gli Stati Uniti dicono di essere aperti al dialogo e di preferire la via diplomatica, ma sta a Mosca decidere cosa fare. Intanto però la vicesegretaria del Dipartimento di Stato Usa, Wendy Sherman, ha detto che Washington si aspetta che Putin “userà la forza militare entro la metà di febbraio” e l’ambasciata degli Stati Uniti a Kiev ha esortato tutti i cittadini statunitensi a considerare di lasciare il Paese. La situazione della sicurezza “continua ad essere imprevedibile” è la motivazione, ma l’ambasciata americana a Kiev rimarrà aperta, ha fatto sapere Blinken.

Siamo in un momento critico e 100mila soldati russi sono dentro e fuori l’Ucraina, altri sono pronti ad arrivare mentre cresce la presenza militare in Bielorussia, sottolinea il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Il leader dell’Alleanza atlantica ha poi invitato Mosca a un’immediata de-escalation e convocato tutti i 30 alleati e la Russia attorno al tavolo del Consiglio Nato-Russia. La Nato è disponibile ad ascoltare le preoccupazioni di Mosca sull’assetto della sicurezza europea – ha sottolineato -, ma non può scendere a compromessi sui principi fondatori dell’alleanza, compreso il diritto di ogni Stato di scegliere il suo assetto difensivo. Stoltenberg ha chiesto alla Russia di ritirare le sue truppe dall’Ucraina, ma anche dalla Georgia e dalla Moldavia, e ha auspicato di ristabilire una linea di comunicazione con l’Alleanza e riaprire le rispettive sedi a Bruxelles e a Mosca.

In una giornata convulsa in Italia ha tenuto banco il dibattito su un incontro tra il presidente russo Putin e un gruppo di 16 grandi imprese, iniziativa che in molti hanno ritenuto inopportuna in questa situazione. “Non abbiamo ricevuto alcuna dichiarazione ufficiale del governo italiano” sull’evento, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Rispetto a quanto previsto inizialmente, ci sono tre persone in meno, ma erano presenti tutte le altre imprese, ha fatto sapere, “la maggioranza è ampiamente rappresentata sul mercato russo da molto tempo”. Nell’incontro, stando a fonti di stampa russe, il presidente Putin avrebbe elogiato il fatto che Russia e Italia siano riuscite a mantenere la cooperazione economica ad alto livello, nonostante la situazione instabile dell’economia globale a causa della pandemia non abbia contribuito all’attuazione di nuovi progetti. L’Italia ribadisce il suo sostegno all’Ucraina e al dialogo.

Alla Farnesina il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, ha incontrato l’ambasciatore di Kiev in Italia, mentre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha ribadito che “l’azione dell’Italia è fermamente volta a favorire una soluzione diplomatica e una de-escalation delle tensioni”. Ma è anche “necessario mantenere un approccio equilibrato” con Mosca, “orientato a fermezza su principi e valori e al tempo stesso al dialogo, per evitare di accrescere ulteriormente la tensione”, ha precisato. Da Bruxelles si continua a ripetere che “qualsiasi aggressione porterà a conseguenze gravi e massicce” perché “una minaccia contro l’Ucraina è una minaccia contro l’Europa”, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Si cerca la pace ma ci si prepara alla guerra. Intanto, le tensioni geopolitiche hanno fatto salire il prezzo del petrolio, con il Brent che ha toccato i 90 dollari al barile per la prima volta in sette anni.

 

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