Ucraina: lunedì Blinken a Consiglio Ue. Bruxelles, sfida maggiore da Guerra Fredda

Bruxelles, 21 gen. (LaPresse) – La crisi ucraina piomba sul tavolo del primo Consiglio Affari esteri della presidenza francese Ue. I ministri degli Esteri dei 27, dopo la riunione informale a Brest, si ritroveranno a Bruxelles assieme al segretario di Stato americano Antony Blinken, che interverrà in videoconferenza.

L’incontro non servirà ancora a definire le sanzioni da adottare in caso di attacco russo ma fonti europee assicurano che in caso di aggressione i 27 Stati membri saranno in grado di trovare presto un accordo sul pacchetto di provvedimenti contro Mosca. E le divergenze nelle varie relazioni di ogni paese non peseranno sulla risposta, che sarà “molto rapida” ed “estremamente chiara”. Né Bruxelles, né Washington sanno ancora cosa faranno i russi ma il livello di allarme e la posta in gioco sono così alte che questa volta l’Occidente non si farà scrupoli. “Stiamo davvero parlando di uno sviluppo molto, molto serio, potenzialmente la sfida alla sicurezza più importante in Europa dalla fine della Guerra Fredda. Quindi è ovvio che il livello di reazione dell’Unione europea sarà al livello della sfida”, ha affermato un alto funzionario Ue, che ha ricordato l’annuncio della presidente della Commissione di “sanzioni massicce”.

Il fattore scatenante potrebbe essere qualunque azione aggressiva dalla Russia sull’Ucraina. “Qualsiasi azione aggressiva riceverà una risposta”, ha affermato il funzionario ricordando la rapidità con cui furono prese le sanzioni nell’aggressione del 2014 e rimarcando: “dubito francamente che la reazione sarebbe inferiore” rispetto a quella di allora.

L’Ue è convinta che presto entrerà anche nei negoziati con il Cremlino. “Ora la Russia è concentrata sugli Stati Uniti ma in quella conversazione prima o poi deve essere presente l’Unione europea perché altrimenti sarebbe inconcepibile”, sottolinea l’alto funzionario Ue che spiega: “i negoziati sono ancora alla fase preliminare, quella della tattica, di parlare con gli Stati Uniti”.

Lunedì i ministri affronteranno anche la questione libica. Proprio il 24 si sarebbero dovute tenere le elezioni nel paese, le prime dopo otto anni. Ma sono saltate per la seconda volta, con un rinvio sine die. L’Ue proverà a capire quale contributo può dare per arrivare a una consultazione elettorale che dia al paese dei rappresentanti politici e per liberarlo dalle potenze straniere. Infine il focus si sposterà sulla Siria, dove da tempo si assiste ad uno stallo sia politico che militare. Rimane la stessa la posizione di Bruxelles: non vi saranno fondi finché non partirà la transizione politica, né una rimozione delle sanzioni finché non si porrà fine al conflitto e non verranno liberati i prigionieri. Di nuovo – riferisce la fonte – c’è solo una recente “dinamica americana intorno al conflitto” e “dei segnali da alcuni Paesi arabi e dalla Lega Araba su una certa volontà di normalizzazione dei rapporti con il regime”.

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