Ecofin: il ministro francese Le Maire, dibattito frugali-spendaccioni superato, ora trovare equilibrio

Bruxelles, 18 gen. (LaPresse) – “Il dibattito tra frugali e spendaccioni è superato, il vero dibattito è sull’equilibrio che bisogna trovare tra gli investimenti e il ritorno a finanze pubbliche sane”. A fotografare la nuova situazione nel dibattito sulla revisione delle regole di bilancio Ue è il ministro delle finanze francese, Bruno Le Maire, al termine della prima riunione dell’Ecofin della presidenza di turno francese dell’Ue. Per il titolare degli affari economici di Parigi non ci sarebbe alcuna divergenza tra Francia e Germania sull’impostazione che dovrà avere il nuovo Patto di Stabilità dal 2023. “Vogliamo tutti ridurre i debiti e delle finanze pubbliche sane. E’ una leggenda metropolitana, una leggenda brussellese che ci siano distanze di vedute tra me e Christian Lindner”, ha detto Le Maire, citando il ministro delle Finanze tedesco e riferendo di averlo incontrato più volte nei giorni scorsi. Tra i due, assicura, vi è “la stessa volontà di trovare un nuovo equilibrio tra investimenti e consolidamento delle finanze pubbliche”. Da parte sua l’esponente di Berlino attenua la descrizione di rigorista e si dice aperto al dialogo. “Non sono un falco che mette paura, sono un falco amichevole. Sono aperto alle discussioni e la Germania vuole essere parte delle soluzioni e non del problema”, ha detto il ministro tedesco rispondendo uscendo dall’Ecofin.

Dopo l’apertura del dibattito sulla nuova governance economica di ieri all’Eurogruppo, oggi è stata la volta di tutti gli Stati membri. Si è solo sondato il terreno, perché la discussione vera e propria entrerà nel vivo dopo che la Commissione presenterà le sue proposte a primavera inoltrata. Ora l’Esecutivo Ue dovrà prima fare il punto sui risultati della consultazione pubblica che si è chiusa a dicembre e poi ascolterà le posizioni degli Stati. La presidenza francese punta molto nell’impostare il dibattito che si concluderà nel semestre successivo. E per il ministro Le Maire ora serve “costruire questo nuovo modello economico europeo più rispettoso dell’ambiente, che sia più equo e che ci dia un livello di crescita più alto”.

Il quadro è nuovo, secondo il ministro francese, perché “non stiamo più discutendo le cose negli stessi termini del passato”. Nessuno tra gli Stati membri vuole tornare subito a una rigida disciplina fiscale del 60% del livello di debito nei prossimi mesi, “ma semplicemente perché è impossibile. Questo ucciderebbe la crescita”, rimarca Le Maire, precisando che ormai l’Europa ha “imparato la lezione dai fallimenti” del passato e che il dibattito non è sul fatto di ridurre il debito ma a quale ritmo.

I ministri dell’Economia dei 27 hanno anche concordato di procedere speditamente sulla proposta di direttiva della Commissione che recepisce l’accordo in sede Ocse sulla tassazione minima del 15% alle multinazionali. Un accordo che andrebbe concluso “al più presto”, ha evidenziato il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, perché “per la Commissione questo è un passo importante verso la nostra agenda per una tassazione equa”. Il commissario ha rassicurato anche sulle prospettive economiche. Nonostante le incertezze, ha detto, “ci aspettiamo ancora che la crescita economica dell’Ue continui quest’anno e il prossimo. Di conseguenza, esistono le condizioni per un ritiro graduale delle politiche di supporto”.

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