Bruxelles, 17 gen. (LaPresse) – Il fronte del rigore alle regole di bilancio inizia a scricchiolare. Con le prime aperture dell’Olanda a una modifica dei rigidi criteri di rientro del debito e la forte spinta della Francia a un nuovo Patto di Stabilità che favorisca la crescita. La prima discussione all’Eurogruppo sulla revisione delle regole di bilancio europee è stata positiva. Ad affermato è il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, che si dice ottimista “sul fatto che questa nuova storia possa essere scritta”. Ovviamente si tratta solo di un primo giro di visioni tra i ministri dell’Economia e delle finanze della zona euro, perché la vera discussione sarà in primavera inoltrata dopo che la Commissione avrà presentato la sua proposta per il nuovo Patto di Stabilità. “Penso che ci sia la consapevolezza del fatto che non siamo in un nuovo capitolo della vecchia storia dove ognuno sottolinea solo la propria posizione ma con uno sforzo sincero per trovare un terreno comune”, ha rimarcato Gentiloni.
Apertura al dialogo ribadita anche dal presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe: “Abbiamo avuto un buon tono in questa discussione e i colleghi sono intervenuti consapevoli dell’importanza di questa discussione. Erano consapevoli della necessità di trovare un accordo in quest’area nel 2022”, ha riferito il ministro irlandese.
Alla riunione dell’Eurogruppo hanno fatto il loro esordio ben quattro nuovi ministri: quello tedesco, Christian Lindner, l’olandese Sigrid Kaag, l’austriaco Magnus Brunner e la lussemburghese Yuriko Backes. Un cambio che può fare la differenza nel dibattito sulle politiche economiche europee.
Non a caso l’olandese Kaag ha già mostrato una linea più morbida rispetto alle posizioni rigoriste del precedente governo Rutte, spaccando di fatto il fronte rigorista. “Un approccio pluralistico è molto salutare. Non ho mai avuto il privilegio di incontrare le controparti del cosiddetto gruppo di frugali. Frugale è un bel titolo. La frugalità è sempre un vantaggio. Tuttavia, sono ansiosa di incontrare tutti e stabilirò la mia posizione in base a dove risiedono gli interessi”, ha detto prima di entrare alla riunione, evidenziando il tentativo di cercare “un terreno comune che sia sensato, a prova di futuro e ovviamente molto equo per i cittadini europei”.
Da Vienna invece la posizione rimane invariata. Anzi, l’Austria si candida a guida del gruppo dei frugali, definiti dal neoministro Magnus Brunner “responsabili”. “Responsabilità significa che dobbiamo tornare alle regole più rigorose del Patto di stabilità e crescita. Questo è il punto fondamentale, indipendentemente da chi sia il leader o meno”. A guidare invece il fronte degli aperturisti è la Francia, con il ministro Bruno Le Maire che ha ribadito in più interventi anche sulla stampa la necessità di favorire gli investimenti e la crescita e definito le regole del debito “obsolete”. Bisogna partire dalla necessità di un nuovo Patto, e questo è il primo punto evidenziato dal ministro francese, ma soprattutto occorre definire che “la crescita viene molto prima della stabilità, una crescita che sia durevole e giusta”, ha detto Le Maire al suo arrivo alla riunione. Parole riprese dal collega tedesco, anche lui al suo esordio. Come piccola risposta a Bruno Le Maire, penso che sia io che Bruno siamo politici realistici, ed entrambi non siamo dei sognatori sull’ulteriore sviluppo del Patto di stabilità e crescita e su tutte le altre questioni all’ordine del giorno quest’anno, e in particolare durante la Presidenza francese del Consiglio Ue”.